..ricordo ancora poi i pensieri che correvano ai lunghi inverni
..Si inziava ad ottobre quando le vacche lasciavano i pascoli e il vecio
Masurana risaliva chino le mulattiere che portavo agli alpeggi a
chiudere con un rugginoso serraglio le stalle ammuffite dall'estate..
A
novembre era il tempo di Zeno il monatto che dopo avere amoreggiato
tutta l'estate tra i cespugli ed i rododendri delle terre alte scendeva a
valle col suo carreto speranzoso di troavare fortuna nelle pestilenze
invernali..
A Natale lasciava i suoi passi stanchi e croccanti nella
neve dura il Cesco, il capo dei cacciatori ..se ne andava guardingo tra i
larici mezzi sepolti a depositare trappole per le lepri e per i mussi
in amore..
A primavera quando le albe erano sempre più in anticipo la
in lontanaza verso le Pale di San Martino..che arrosivano ai primi
tentativi maldestri del sole di marzo..spuntava da dietro i pini cembri
Boicotto l'uccellaio di Sovizzo..saliva dalla pianura con la sua pipa
fumosa in bilico sui baffi ingialliti e cercava urogalli in amore...
Kabul Manalabria
Non hanno scrupoli. Non hanno pietà. Non hanno senso del pudore. Se nomi come Ramon Gutierrez, Joe Mannaia, Saverio Corleone, Frankie Johnsson Andersson non vi dicono niente è perché finora avete avuto la fortuna di non incrociare mai le Pistole di Flanella. Ma i bei sogni finiscono sempre. E pure male.
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