domenica 28 giugno 2009

De humano labore et de iniusta retributione - Capitolo 5: II silenzio e la responsabilità della Chiesa

Ma vogliamo spingerci ancora più in là: vogliamo finalmente andare alla radice del problema e riconoscere che parte della responsabilità è della stessa Chiesa, che da migliaia di anni continua a raccontarci della nascita del lavoro come punizione divina. E' in realtà comprovato da un recente studio di Hans Strauben, teologo dell'università di Tubinga, che c'è un errore di traduzione dalle Antiche Scritture, tanto essenziale quanto da sempre trascurato nell'indifferenza più assoluta dalla comunità episcopale.Sin dai primi anni veniamo catechizzati da signore piene di buona volontà ma scarsa conoscenza dell'antico ebraico, che ci raccontano della cacciata dal Paradiso Terrestre e della terribile punizione "guadagnerai il pane col sudore della tua fronte". Come è possibile conciliare una tale severità con la bontà che siamo abituati ad attribuire al padre celeste? Come spiegare questa aporia e soprattutto il silenzio millenario sulla stessa? Non siamo qui per attribuire colpe o per puntare indici inquisitori, ma ci permettiamo solo di far notare che il termine che compare nella prima versione del Talmud, unico prezioso esemplare conservato nella Biblioteca Comunale di Rosignano Marittimo, è "shawe-hat-kelem" che significa letteralmente "dono inteso a dimostrare la bontà del Signore nonostante l'uomo abbia tradito la sua fiducia". Nelle versioni successive, il termine è "SALEM-hat-kelem", molto simile al precedente, ma dal significato opposto, appunto quello di "punizione". E' possibile accettare che si sia trattato di una semplice svista? O piuttosto dobbiamo pensare ad una volontà ben precisa? In ogni caso è evidente che la versione accettata dalla Chiesa è quella errata, successiva alla prima: per questo il lavoro viene inteso come una dannazione e non un ultimo regalo concesso all'uomo a dimostrazione dell'infinito amore dei padreterno. Paradossale ai limiti del grottesco, certo, ma questo impercettibile errore ortografico è alla base di una delle più grandi incomprensioni socio-religiose di tutta la storia dell'Uomo. Quanto ancora passerà prima che tale Verità venga resa pubblica?

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