sabato 22 settembre 2012

L'autunno di sbieco 5

A quella domanda del dottor Ottobrunn balzai dal letto in preda allo sconcerto. "Ma come sa che il mio vero nome è Natica?" urlai con affanno. Il dottor Ottobrunn sbarrò allora gli occhi e prese ad agitarmi davanti al naso il pesante volume che portava sottobraccio fino a pochi istanti prima. "Lo so perchè c'è scritto qui dentro! Qui c'è la Verità! UNA ES VERITAS!" e improvvisamente il volto del dottore si fece paonazzo.
"Questo libro che gli sciocchi considerano un romanzetto da pochi soldi è la vera fonte del sapere e del diritto! Ma visto che insistete tutti a non volermi credere allora perirete nelle fiamme!". Detto questo si voltà di scatto e uscì dalla mia camera sbattendo furiosamente la porta. Urlai invano che volevo solo sapere come mai mi aveva chiamato col mio vero nome Natica, ma il dottor Ottobrunn non mi badò e lo sentii accatastare fascine di paglia e legna secca contro la mia porta, che aveva sprangato dall'esterno, mentre ridacchiava ossessivamente. Infine lo udii accendere diversi fiammiferi, poi un crepitio, quindi un denso fumo iniziò a filtrare di sotto la porta della mia camera.
(continua)

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