lunedì 24 settembre 2012

L'autunno di sbieco 6

Quel fumo inizialmente biancastro si faceva via via più giallo e non arrecava nulla di benefico alle mie narici e ai miei polmoni malati.
Cominciai a tossire con veemenza ed il mio respiro si faceva sempre più difficile e carico di angoscia quando ecco che il fumo prese le parvenze un vecchio uomo asburgico in vesti regali, alto ed imponente davanti alla porta. Fronte pelata e baffi fitti e caduchi ai lati della fiera bocca. Non avevo dubbi, era Francesco Giuseppe d'Austria, per gli amici "Cecco Beppe".
Il fumo era completamente sparito e l'aria era tornata respirabile nella mia camera ammuffita dal tempo che si era ricondensato in quella ieratica figura.Cominciò a parlarmi in tedesco masticando una foglia di tabacco ungherese.
Io non avevo mai studiato tedesco , era però la lingua di mia madre e certi suoni e cadenze ti si imprimono nel cuore prima che nella mente, cominciai ad ascolarlo. Mi disse che il dottor Ottobrunn era anche il suo medico personale a Vienna e mi spiegò che era apparso grazie ai fiammiferi magici di Tubinga che il dottore aveva strofianto con rabbia dopo che se ne era uscito.
Di quei fiammiferi avevo sentito parlare ma non avevo mai creduto alla loro esistenza. Si diceva fossero stati inventati a Monaco di Baviera negli anni venti nel laboratorio di Max Plank per il colpo di genio di una sua giovane assistente ebrea; i "fiammiferi del tempo"di Plank..Die Plank Zeitflamme..così erano passati alla storia. Avevano il potere di aprire porte spazio-tamporali verso infiniti multiversi e si erano attirati l'odio e l'avversione dei nazisti del Terzo Reich, gelosi della loro efferata unicità. Un giorno le SS saccheggiarono il laboratorio e gettarono i fiammiferi nel Danubio a livello di Passau.Dopo non se ne seppe nulla...
 Il fumo che avvolgeva prima la stanza era entrato ora di prepotenza nella mia testa ed avevo una grande confusione su quello che stavo vivendo in quel momento. Era un sogno ? Era frutto di una allucinazione dovuta al fumo ? Era la proiezione della mia coscienza tormentata?Ero entrato in un altro universo parallelo?
Mentre tutte queste domande si rincorrevano tra passato,presente e futuro nella testa il mio sguardo fu distolto da una foglia gialla e rossa che cadeva dall'olmo davanti a casa mia. Mi venne allora una grande voglia di fare quella domanda che  dai tempi del liceo mi tormentava. Girando il capo di nuovo verso il vecchio imperatore dissi "Cecco Beppe è vero che quando era aviatore se era senza benzina pissava nel motore?"..ma lui era sparito lasciando dietro di sè una flebile nube di fumo giallo..scoppiai a piangere..
(continua)

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